mercoledì 29 aprile 2020

POTENZA E ATTO NELLA FILOSOFIA TOMISTICA - STEP#12

SAN TOMMASO D'AQUINO

"Potentia et actus ita dividunt ens, ut 
quidquid est, vel sit actus purus, vel ex potentia et actu tanquam primis atque intrinsecis principiis necessario coalescat."

traduzione :
"La potenza e l’atto dividono l’ente in modo tale che tutto ciò che esiste o è atto puro o è necessariamente composto di potenza e atto come di principi primi e intrinseci."



La dottrina della potenza e dell'atto è considerata una delle pietre miliari del tomismo. San Tommaso d'Aquino ha fatto suo uno degli apporti più originali dati da Aristotele alla filosofia, elaborandolo ulteriormente e dandogli un'applicazione più estesa.
In Aristotele (e anche in S. Tommaso) atto desi­gna tutto ciò che è perfezione, completezza, realizzazione, definizione, mentre la poten­za indica ciò che è imperfetto, incompleto, indefinito, e pertanto suscettibile di perfe­zionamento, di definizione, di realizzazione.
S. Tommaso modifica 
la dottrina aristotelica su qualche punto di capitale importanza:
1. S. Tommaso assegna il ruolo di atto principale e primario non alla forma, bensì all’essere: "L’essere è l’attualità di ogni atto e quindi la perfezione d'ogni perfezione". "Fra tutte le cose l’essere è la più perfetta". "L’essere sostanziale di una cosa non è un accidente, ma l’attualità di ogni forma esistente, sia che si tratti di una forma dotata di materia oppure no".
2. Elevando l’essere allo statuto di perfezione assoluta e suprema, che conferi­sce realtà a qualsiasi altra perfezione, S. Tommaso può ampliare il quadro dei rapporti di atto e potenza, che Aristotele aveva limitato alle coppie materia / forma, sostanza / acciden­ti. A queste due S. Tommaso aggiunge la coppia es­senza / atto dell’essere. Infatti là dove l’essen­za non coincide con l’essere stesso, come accade in Dio, che è l’esse ipsum subsistens, occorre introdurre sempre la composizione dell’essenza con l’essere: si tratta di una composizione nuova, diversa da quella di materia e forma e di sostanza e accidente, una composizione in cui l’essenza svolge il ruolo di potenza nei confronti dell’essere.



approfondimento: 

venerdì 24 aprile 2020

COVID-19: LA POTENZA DEL CONTAGIO- STEP#11


Come si sta diffondendo il coronavirus COVID-19 in Italia e nel mondo? Qual è il suo grado di contagio?
Dai dati che ci vengono ogni giorno forniti e dalle notizie provenienti da studiosi e medici si può notare come la potenza del contagio del virus sia elevatissima tanto da infettare ogni giorno migliaia di persone in moltissimi paesi diversi.
Dai grafici si evince ancor meglio quanto la curva dei contagiati sia in rapida ascesa e, perciò, quanto sia elevato il contagio dell'infezione.



CASI DI CORONAVIRUS IN ITALIA AL 23 APRILE 2020
CASI DI CORONAVIRUS NEL MONDO AL 23 APRILE 2020

altri grafici aggiornati sulla situazione italiana e mondiale:
Oltre all'impatto sulla salute pubblica con esiti fatali sostanziali in gruppi ad alto rischio, i focolai di COVID-19 stanno causando enormi perturbazioni economiche e sociali. Per questo motivo i governi dei vari stati stanno mettendo in atto misure per la mitigazione dell'impatto dell'epidemia a livello sociale, economico e sanitario. Ciò è indice di come la potenza del virus si stia riversando su tutti gli aspetti sociali. Immagine molto forte esemplificativa dell'impatto sociale della pandemia è sicuramente quella di papa Francesco immerso nel silenzio assordante di piazza San Pietro completamente vuota.
PIAZZA SAN PIETRO VUOTA IL 28  MARZO 2020

altre informazioni:

sabato 18 aprile 2020

PEARL HARBOR: LA POTENZA DEI BOMBARDAMENTI - STEP#10

SCENA DI BOMBARDAMENTI NEL FILM PEARL HARBOR

In molteplici scene del film Pearl Harbor, prodotto e diretto da Michael Bay nel 2001,  emerge il concetto di potenza intesa in senso militare, in particolar modo nelle numerose scene di bombardamenti aerei.

domenica 12 aprile 2020

LA POTENZA NELL'ARTE - STEP#09

 ANTONIO CANOVA, ERCOLE E LICA, 1795-1815.
ROMA, GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA
Il gruppo rappresenta una vicenda tratta dai poeti antichi: Ercole, impazzito dal dolore procuratogli dalla tunica intrisa di sangue avvelenato del centauro Nesso, scagliò in aria il giovanissimo Lica, che, ignaro, gliel'aveva consegnata su ordine di Deianira.
L'opera, con la torsione ad arco dei due corpi nudi, sprigiona una grande potenza ed intensità energica, che ha il suo apice nell'urlo disperato del fanciullo e nei tratti adirati di Ercole, incorniciato in una folta barba di ricci.

LE POTENZE GRECHE DEL PELOPONNESO - STEP#08

"E' chiaro che quegli uomini pensavano che una simile compagine di stati doveva garantire un'adeguata difesa non solo al Peloponneso ma anche a tutti i Greci, se qualche barbaro volesse recare offesa, così come allora quelli che abitavano ad Ilio, fidando nella potenza assira che era sorta con Nino, divennero insolenti e suscitarono la guerra di Troia. Non era infatti di poca importanza quel che si era conservato della struttura di quella potenza: come ora temiamo il Gran Re, anche in quel tempo si temeva quella compatta alleanza. La grande accusa nei loro confronti consisteva nella seconda presa di Troia, quando essa faceva parte del loro impero. Contro tutte queste forze venne allestito un esercito solo, diviso allora in tre parti come i tre stati, e comandato dai tre re fratelli, figli di Eracle, che, a quanto sembra, era ben studiato e ordinato, superiore a quello che si era recato a Troia. Prima di tutto si riteneva di avere negli Eraclidi condottieri migliori dei Pelopidi, in secondo luogo si pensava che quest'esercito superasse in virtù quello che si era recato a Troia: questi infatti erano vincitori, mentre quelli, gli Achei, erano stati vinti dai Dori. "  
[Platone, "Le Leggi"]


RAFFAELLO SANZIO,
PLATONE (PARTICOLARE DELLA
SCUOLA DI ATENE)
Nelle "Leggi", ultimo e più lungo dialogo di Platone, l'autore si occupa dell'ordine politico, considerandolo come una parte più piccola e subordinata all'ordine divino presente nel cosmo. In particolare, in questo passo l'autore analizza la storia greca soffermandosi particolarmente sul rapporto tra le grandi potenze e sulle dinamiche storiche del Peloponneso.

dialogo completo:

venerdì 10 aprile 2020

LA POTENZA DELL'AMORE COME MEZZO DI SALVEZZA

SANTA CATERINA DA SIENA,
DIALOGO DELLA DIVINA
PROVVIDENZA
La potenza è presente nell' opera più celebre di Santa Caterina da Siena "Dialogo della Divina Provvidenza" in molte forme, non solo come potenza divina, ma anche nel senso di "facoltà" in riferimento alle "potenze dell'anima" e come possibilità di agire efficacemente sulla volontà e sugli animi quando si parla di "potenza dell'amore". Santa Caterina da Siena presenta l’anima come una città con molte porte chiamandole anche "potenzie dell'anima". Le porte principali sono tre: volontà, memoria e intelletto. Dio permette le tentazioni e le prove affinché l’anima passi da uno stato di negligenza ad uno più puro, affidandosi a egli stesso. E' infatti solo resistendo alle tentazioni e abbandonandosi alla potenza di Dio che si cresce nelle virtù. 
Come, dunque, le porte dell’anima possono innalzarsi, purificarsi ed elevarsi a Dio?

Ce lo spiega Santa Caterina da Siena in questo passo:

"Una volta che il cuore dell’uomo è trascinato dalla dolce forza dell’amore, come ti ho detto, vengono insieme attratte anche tutte le potenze dell’anima, ossia la memoria, l’intelletto e la volontà. Dopo che queste tre potenze sono accordate e unite nel mio nome, tutte le altre operazioni che l’uomo compie – in opere e pensieri – risultano belle, e a me unite, per effetto dell’amore che si è sollevato sino a raggiungere Cristo, che è l’amore crocifisso. Bene si espresse perciò la mia verità allorché disse: “Quando Io sarò elevato in alto, trarrò a me ogni cosa”. E, infatti, una volta che il cuore dell’uomo e le potenze della sua anima sono attratte dall’amore, tutte le operazioni che l’uomo compirà saranno ugualmente attratte a Cristo”.

La potenza dell'amore, quindi, attrae, purifica, innalza ogni cosa.

martedì 7 aprile 2020

LA DIVINA COMMEDIA: TRA POTENZA DI DIO E QUELLA DEL MALE - STEP#07


Nel canto III nell'Inferno dantesco 
Virgilio racconta di aver promesso a Beatrice di correre nella selva per prestare soccorso a Dante e di averle chiesto come mai non avesse timore a scendere in mezzo alle anime dannate. La donna aveva quindi spiegato come la sua natura divina le impedisse di essere sfiorata dalle fiamme dell’Inferno. Inoltre, aveva aggiunto che il viaggio di Dante era voluto dalla Vergine Maria la quale, per mezzo di Santa Lucia, aveva chiesto a Beatrice di prestargli soccorso.


"Da che tu vuo’ saver cotanto a dentro,
dirotti brievemente", mi rispuose,
"perch’i’ non temo di venir qua entro.87


Temer si dee di sole quelle cose
c' hanno potenza di fare altrui male;
de l'altre no, ché non son paurose.90


I’ son fatta da Dio, sua mercé, tale,
che la vostra miseria non mi tange,
né fiamma d’esto ’ncendio non m’assale.
-Inferno, II, 85-93


In questo passo della divina commedia si pone, dunque, in contrapposizione la potenza divina capace di proteggere Beatrice nell'inferno e la potenza dei mali infernali.


UN ANELLO PER DOMARLI - STEP#06

L'UNICO ANELLO
L'Unico Anello (One Ring in lingua inglese) è un oggetto dell'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien.
Si tratta di un Anello del Potere. 
Il potere principale dell'anello è dominare gli altri anelli del potere, ma dona delle abilità al suo portatore, aumentando i suoi sensi fino a livelli soprannaturali fino ad arrivare alla telepatia, e perfezionando le abilità già esistenti, che sono diversi per razza: un umano vedrebbe la sua abilità marziale eguagliare i migliori guerrieri, mentre in un Hobbit migliorerebbe la sua furtività rendendolo quasi invisibile, grazie all'aura di Sauron infusa nell'anello donerebbe al suo "padrone" altre abilità del suo creatore, come apparire più alti, instillare dubbio e paura nel nemico e indurre la mente degli altri ad eseguire i suoi ordini.
Sebbene normalmente sia perfettamente liscio, quando è rovente mostra, sotto forma di linee incandescenti, una scritta in caratteri Tengwar nella lingua di Mordor:
Ash nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul,
ash nazg thrakatulûk agh burzum-ishi krimpatul.
la cui traduzione è:


«Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.»

Queste sono le parole pronunciate da Sauron subito dopo la forgiaturaLa sua mano era abbastanza rovente da mantenere l'incisione permanente.
La potenza dell'anello si può notare inoltre nelle parole di Gandalf nel passo riportato tratto dal Signore degli Anelli:

 "Gandalf rispose :«Ciò nonostante non ti chiedo perdono, Signore. Perché se non vogliamo che quella lingua si oda fra breve in ogni angolo dell’Occidente è necessario che tutti siano convinti che codesto oggetto è proprio ciò che i Saggi hanno dichiarato: il tesoro del Nemico, carico di tutta la sua cattiveria; ed in esso risiede gran parte della sua antica forza. Dagli Anni Neri escono le parole che i Fabbri di Eregion udirono, scoprendo di essere stati traditi: 
Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli, 
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli."

lunedì 6 aprile 2020

L'ESSERE E' POTENZA

"Io affermo dunque che qualunque cosa possiede in sé una forza sia per potere influire su un'altra cosa, quale che sia per natura, o anche da essere influenzata, sia pure un minimo, da un fattore di nessun conto, anche se soltanto per una volta tutto questo «è» realmente. Intendo così delimitare il concetto di essere, dicendo che esso null'altro è se non potenza." Platone, "Il Sofista"

Nel suo dialogo "Sofista", Platone si sofferma sulla differenza tra essere ed essenza considerando il primo come "potenza" di agire e patire, di influire a essere influenzato mentre la seconda è l' "idea" che si contrappone all'opinione sensibile. Inoltre noi con il corpo, mediante la sensazione, partecipiamo al divenire e con il ragionamento, tramite l'anima, alla reale essenza, che si trova sempre nella stessa condizione immutabilmente, mentre il divenire si fa di volta in volta diverso.



dialogo completo: 

mercoledì 1 aprile 2020

LA "POTENZA" NELLA PUBBLICITA' - STEP#05

Il termine "potenza" trova ampio uso nel mondo pubblicitario soprattutto nella sua accezione di forza fisica e di potenza meccanica. Alcuni esempi sono, infatti, gli spot televisivi di automobili. 

Pubblicità Toyota Nuovo RAV4 Hybrid con musica di David Bowie
PARTICOLARE DELLO SPOT DEL SUV "RAV4 HYBRID" DI TOYOTA
Lo spot del nuovo SUV ibrido "RAV4 Hybrid" di Toyota, presentato ad aprile 2015, punta sul nuovo significato della parola potenza, una forza oggi più pulita e performante, rappresentata dal prodotto offerto.Lo spot si conclude con la voce dello speaker che dice: "Nuovo RAV4 Hybrid con 197 cavali e fino a 20 km con un litro cambia il significato di potenza."

Pirelli, 25 anni fa lo spot «La potenza è nulla senza controllo»
SPOT DELLA CAMPAGNA "POWER IS NOTHING
WITHOUT CONTROL" DI PIRELLI
Si tratta dello spot “La potenza è nulla senza controllo” della omonima campagna pubblicitaria Pirelli, coniato nel 1994 dall’agenzia Young&Rubicam e rappresentato visivamente da un testimonial d’eccezione per l’epoca: si trattava di Carl Lewis, velocista e saltatore in lungo pluriprimatista mondiale. Carl Lewis in quell’occasione indossava un paio di scarpe da donna rosse con tacchi alti. Il messaggio accompagnato dal fortunato claim era chiaro: puoi avere la vettura più potente del mondo, ma se le gomme sono sbagliate sarai sempre lento e poco sicuro.

spot completo: 


DA CRATOS A HULK: LE PERSONIFICAZIONI DELLA "POTENZA" - STEP#04

Nella mitologia, considerando l'accezione più ampia di essa, la potenza nei suoi svariati significati è un tema molto presente.

Partendo dalla mitologia greca, Cratos o Kratos (in greco Κρατος, “potenza”) è la personificazione della Potenza. Figlio di Stige, una delle Oceanine, e del Titano Pallante, è fratello di Bia (la Forza), di Zelos (l’Ardore) e di Nike (la Vittoria). Con i fratelli si alleò con Zeus nella lotta contro i Titani. Viene citato insieme a Bia da Eschilo nel Prometeo incatenato, dove viene incaricato di incatenare Prometeo ad una rupe. Inoltre, sempre nella Teogonia, Cratos e Bia accompagnavano Zeus ovunque, come simbolo del suo potere.  
Passando, invece, alla mitologia tradizionale cinese, in essa, può essere rintracciata la figura del drago. Il drago è, infatti, una creatura dalla potenza prodigiosa e sovrannaturale ed è dotato di immensa saggezza, tanto da avvicinarsi allo stato di semi-dio. Al contrario di ciò che avviene nella mitologia occidentale, il drago è un animale benefico e di buon augurio, che rappresenta le forze che dominano e motivano il mondo. Il drago è la potenza e lo spirito della natura e del cambiamento, simbolo di fertilità e spirito della vita.
La potenza, intesa in senso militare, è rappresentata,inoltre, in tutte le mitologie dalla divinità della guerra, diversa nelle diverse culture.
HULK
Intendendo il termine potenza come forza fisica, essa può essere personificata nella mitologia da moltissimi personaggi. Basti pensare alla figura di Ercole dalla forza sovrumana fino ai supereroi dei film dei nostri giorni come, per esempio Hulk o Superman.