Virgilio racconta di aver promesso a Beatrice di correre nella selva per prestare soccorso a Dante e di averle chiesto come mai non avesse timore a scendere in mezzo alle anime dannate. La donna aveva quindi spiegato come la sua natura divina le impedisse di essere sfiorata dalle fiamme dell’Inferno. Inoltre, aveva aggiunto che il viaggio di Dante era voluto dalla Vergine Maria la quale, per mezzo di Santa Lucia, aveva chiesto a Beatrice di prestargli soccorso.
"Da che tu vuo’ saver cotanto a dentro,
dirotti brievemente", mi rispuose,
"perch’i’ non temo di venir qua entro.87
Temer si dee di sole quelle cose
c' hanno potenza di fare altrui male;
de l'altre no, ché non son paurose.90
I’ son fatta da Dio, sua mercé, tale,
che la vostra miseria non mi tange,
né fiamma d’esto ’ncendio non m’assale.
-Inferno, II, 85-93
-Inferno, II, 85-93
In questo passo della divina commedia si pone, dunque, in contrapposizione la potenza divina capace di proteggere Beatrice nell'inferno e la potenza dei mali infernali.
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