giovedì 7 maggio 2020

LE STRAGI DI CAPACI E DI VIA D'AMELIO: LA POTENZA DEL TRITOLO - STEP #14


STRAGE DI CAPACI
Il giorno 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci il giudice Giovanni Falcone fu vittima di un attentato. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell'autostrada A29, alle ore 17:57, mentre vi transitava sopra il corteo della scorta con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti di Polizia, sistemati in tre Fiat Croma blindate. Oltre cinquanta metri di careggiata, nei due sensi di marcia, furono divelti. Il tragico bilancio della strage fu di cinque vittime: oltre al giudice Falcone,sua moglie e tre poliziotti della scorta persero la vita.
Neppure due mesi erano passati dall'agguato al giudice Falcone a Capaci che la furia della guerra dichiarata dalla mafia allo Stato deflagra nuovamente alle 16:58 del 19 Luglio 1992 a Palermo, in via Mariano D'Amelio.
STRAGE DI VIA D'AMELIO
Paolo Borsellino, il giudice antimafia, si era recato in visita alla madre quando nel breve tratto tra le auto della scorta ed il portone una vecchia Fiat 126 imbottita di esplosivo, innescata a distanza, toglieva la vita al giudice palermitano e alla sua scorta. Soltanto uno tra gli agenti riuscì a sopravvivere alla micidiale esplosione che dilaniò i corpi e devastò un'ampia area circostante lungo via D'Amelio.


Fu così che vennero eliminati due giudici simbolo dell'antimafia. Uccisi uno dopo l'altro, in meno di 60 giorni

GIOVANNI FALCONE (A SINISTRA) E
PAOLO BORSELLINO (A DESTRA)

Nessun commento:

Posta un commento