Prima puntata: le protettrici dell'amore
Seconda puntata: il disincanto di una vita felice
Da bambina ingenua e felice Sylvia sta diventando una donna che capisce se stessa e il mondo che la circonda. La vita trascorsa in allegria con le sue compagne si fa sempre più dura con il passare del tempo perché esse sembrano accontentarsi di vivere nell'illusione di essere felici o di diventare madri amorevoli in un mondo di cui però sono straniere. Arrivato il momento della conoscenza del suo futuro marito Sylvia decide di scappare : si sente tradita perchè è stata educata all'amore ma alla fine le viene chiesto soltanto di prendere parte a questo meccanismo insensibile di cui il potere e la procreazione sono gli unici fini.
Terza puntata: tra stranezza e normalità
Sylvia ormai lontana si trova ad attraversare territori incontaminati, ad osservare l'impeto indifferente della natura ma anche la ferocia umana,e conosce uomini , donne e bambini insensibili, quasi svuotati della loro essenza di uomini. E' forse veramente lei la "strana"? C'è forse vita felice per lei nel grigiore umano o essa risiede solo nell'illusione dell'amore, come le avevano insegnato? La sua fiducia nel mondo verrà recuperata dopo aver conosciuto Hugo, un ragazzo timido considerato debole e malato ma in cui Sylvia riscopre la bontà dell'essere umano. Inizia così una relazione sincera e vera tra i due: due strani o due normali?
Commento:
La vicenda riportata potrebbe essere vista come una continua contrapposizione tra Sylvia e anche successivamente Hugo, personificanti la potenza dei sentimenti e soprattutto dell'amore come mezzo di raggiungimento della felicità e gli "altri". Questi ultimi sono considerati normali. Ma in cosa consiste questa normalità? Soltanto nella considerazione che il potere e la procreazione siano gli unici fini della vita raggiungibili sono però con l'orrore della guerra e la potenza della violenza.
Commento:
La vicenda riportata potrebbe essere vista come una continua contrapposizione tra Sylvia e anche successivamente Hugo, personificanti la potenza dei sentimenti e soprattutto dell'amore come mezzo di raggiungimento della felicità e gli "altri". Questi ultimi sono considerati normali. Ma in cosa consiste questa normalità? Soltanto nella considerazione che il potere e la procreazione siano gli unici fini della vita raggiungibili sono però con l'orrore della guerra e la potenza della violenza.
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