martedì 9 giugno 2020

SINTESI FINALE - STEP #24

La potenza, tema centrale di questo blog, trova le sue origini nel mondo latino e assume diverse sfaccettature di significato riferite a svariati ambiti. Per comprende al meglio il significato di questo termine si possono analizzare le sue traduzioni nelle maggiori lingue europee e si può tentare di rintracciare la storia della sua origine non solo nel mondo romano ma anche nella stretta connessione tra essa e il termine francese "potence".
Numerosi filosofi e scrittori nelle varie epoche storiche hanno trattato il concetto di potenza nelle sue diverse applicazioni. In particolare si possono ricordare Dante che nella Divina Commedia sottolinea la potenza divina, Santa Caterina da Siena che enfatizza la potenza dell'amore come mezzo di salvezza, San Tommaso d'Aquino che ridefinisce i concetti di potenza e atto, Leopardi che esamina la potenza della natura, Nietzsche che formula il concetto di volontà di potenza e Platone che sia considera  l'essere come "potenza" di agire e patire e sia descrive le potenze greche del Peloponneso nei suoi "Dialoghi".
Anche nell'ambito dell'arte figurativa si possono citare autori che hanno, nelle loro opere, messo in evidenza il concetto di potenza: in particolare Antonio Canova nell'opera "Ercole e Lica" scolpisce soggetti che sprigionano un grande senso di  potenza e forza fisica.
Il concetto di potenza è ampiamente presente anche nel campo dell'ingegneria in particolare in relazione alla potenza meccanica delle macchine la quale incontrerà dei limiti nel proprio sviluppo futuro.
La presenza centrale del concetto di potenza può essere rintracciata anche nel cinema, esempio sono le scene di bombardamenti del film "Pearl Harbor" o la serie tv "The foreigner", nella comunicazione, come dimostrano alcune campagne pubblicitarie e nella letteratura narrativa prendendo come esempio la potenza dell'anello nel libro "Il Signore degli anelli" di J. R. R. TolkienInoltre, nel mondo della mitologia sono molteplici i personaggi rappresentanti la potenza e un autore  "testimonial" di questo concetto potrebbe essere William Blake che nelle sue opere mette in evidenza la potenza e l'energia vitale del mondo.
La potenza è un concetto rintracciabile anche nei fatti di cronaca passati e contemporanei: sono da esempio sia le stragi di Capaci e di via D'Amelio ma anche la diffusione del virus Covid-19 la cui potenza di contagio è altissima.
Per arricchire maggiormente l'analisi del concetto sotto indagine ne viene inoltre proposta sia una valutazione etica che il suo collocamento negli schemi del pensiero utopico formulato da George Orwell nel romanzo "1984"  facendo riferimento, in particolare, alla potenza del totalitarismo.
La potenza assume, quindi, differenti significati in ambiti molto diversi ed è stata analizzata nelle sue sfaccettature da molti autori.
Infine, per sintetizzare il concetto di "potenza" si può individuare un' immagine simbolo e schematizzare l'analisi del termine effettuata nei vari post mediante una mappa concettuale e un abbecedario.

martedì 2 giugno 2020

THE FOREIGNER - SERIE TV - STEP #22

Prima puntata: le protettrici dell'amore
In una società i cui unici aspetti caratterizzanti sono la guerra, la superiorità militare e l'oppressione della popolazione, Sylvia, una bambina di 10 anni, come tutte le altre bambine inizia ad essere avviata verso quello che è stato deciso essere il suo destino: la salvaguardia dell'amore. Infatti, in un mondo in cui il sentimento è oppresso e non necessario le bambine sono le uniche  che possiedono i sentimenti umani nella loro forma più pura ed è, quindi,  loro compito preservarli per non dimenticare cosa nel futuro dovrà guidare la società. Sylvia viene portata quindi in una zona riparata con le altre bambine dove trascorrerà la sua vita lontano dagli orrori del proprio tempo.

Seconda puntata: il disincanto di una vita felice
Da bambina ingenua e felice Sylvia sta diventando una donna che capisce se stessa e il mondo che la circonda. La vita trascorsa in allegria con le sue compagne si fa sempre più dura con il passare del tempo perché esse sembrano accontentarsi di vivere nell'illusione di essere felici o di diventare madri amorevoli in un mondo di cui però sono straniere. Arrivato il momento della conoscenza del suo futuro marito Sylvia decide di scappare : si sente tradita perchè è stata educata all'amore ma alla fine le viene chiesto soltanto di prendere parte a questo meccanismo insensibile di cui il potere e la procreazione sono gli unici fini.

Terza puntata: tra stranezza e normalità
Sylvia ormai lontana si trova ad attraversare territori incontaminati, ad osservare l'impeto indifferente della natura ma anche la ferocia umana,e conosce  uomini , donne e bambini insensibili, quasi svuotati della loro essenza di uomini. E' forse veramente lei la "strana"? C'è forse vita felice per lei nel grigiore umano o essa risiede solo nell'illusione dell'amore, come le avevano insegnato? La sua fiducia nel mondo verrà recuperata dopo aver conosciuto Hugo, un ragazzo timido considerato debole e malato ma in cui Sylvia riscopre la bontà dell'essere umano. Inizia così una relazione sincera e vera tra i due: due strani o due normali?

Commento:
La vicenda riportata potrebbe essere vista come una continua contrapposizione tra Sylvia e anche successivamente Hugo, personificanti la potenza dei sentimenti e soprattutto dell'amore come mezzo di raggiungimento della felicità e gli "altri". Questi ultimi sono considerati normali. Ma in cosa consiste questa normalità? Soltanto nella considerazione che il potere e la procreazione  siano gli unici fini della vita raggiungibili sono però con l'orrore della guerra e la potenza della violenza.

domenica 31 maggio 2020

VALUTAZIONE ETICA DELLA POTENZA NELLE SUE SFACCETTATURE - STEP #21

Il concetto di Potenza passando attraverso le sue sfaccettature di significato e i diversi campi di applicazione può assumere sia connotazioni positive che negative. Per procedere con quest'analisi bisogna svolgere una valutazione etica del termine facendo riferimento non solo alla realtà quotidiana ma anche al pensiero di grandi filosofi.
Il termine potenza inteso come forza fisica propensa alla violenza, furia distruttiva o impeto devastatore ha sicuramente una connotazione negativa. Potrebbe essere considerata negativa anche la considerazione di potenza come capacità di dominio e di comando posseduta da nazioni, uomini o organismi quando utilizzata per azioni tiranniche ed oppressive.
BARUCH SPINOZA
Dall'altro lato facendo riferimento per esempio al pensiero del filosofo Spinoza la potenza, trova un'applicazione fortemente positiva essendo il mezzo di raggiungimento della felicità.
Secondo il filosofo infatti tutti gli esseri che affermano la loro esistenza sono infatti potenza, definita come Conatus o “desiderio”. Questo termine vuole rappresentare la spinta alla vita in sé senza finalità che ci può porre nella condizione di compiere scelte adeguate non sottoposte alla passività delle passioni. L’uomo, sottomesso alle leggi di natura da cui non può sfuggire, può quindi accedere ad un percorso di liberazione dalla paura, dai pregiudizi, dalle passioni e dalla tristezza contando solamente sulla sua potenza d’agire e sulla sua volontà d’essere e di esistere. Quest'ultima diventa quindi il mezzo necessario per condurre l'uomo alla felicità.


"La soddisfazione di sé è gioia nata dal fatto che l'uomo contempla se stesso e la propria potenza di agire. "
BARUCH SPINOZA

La potenza intesa invece come capacità di agire efficacemente sulla volontà, sugli animi, di influenzare il comportamento altrui assume un carattere positivo o negativo a seconda del tipo di effetto prodotto:ad esempio la p. del denaro contrapposta alla p. dell’amore.

approfondimento sull'etica della potenza di Spinoza:

mercoledì 27 maggio 2020

LA POTENZA DELLA NATURA NELL' UNIVERSO LEOPARDIANO - STEP #20

I passi più importanti della riflessione leopardiana sulla natura vengono rintracciati dai critici nello "Zibaldone". In particolar modo, i momenti principali sono due: la natura benigna, la natura matrigna e indifferente.
Nella prima fase la natura è ancora considerata benigna, perché, provando pietà per l'uomo, gli ha fornito l'immaginazione, ovvero le illusioni, le quali producono nell'uomo una parvenza di felicità.
L'immagine della Natura è quindi simile a quella di una madre buona e benefica, che fornisce all'uomo l'immaginazione, strumento per giungere almeno ad un'illusoria felicità.
Nella seconda fase, approfondendo ulteriormente la riflessione sul dolore umano, Leopardi perviene al cosiddetto pessimismo cosmico. In questo panorama la natura (intesa come la forza ciclica del "perpetuo circuito di produzione e distruzione" dell'universo, ossia le leggi della fisica e della biologia) è vista come la sola colpevole dei mali dell'uomo, una madre assassina .
Essa è ora vista come un organismo indifferente al dolore degli uomini e che si preoccupa solo di svolgere in modo incessante e noncurante il suo compito di prosecuzione della specie e di conservazione del mondo: è un meccanismo indifferente e crudele che fa nascere l'uomo per destinarlo alla sofferenza: una forza oscura e misteriosa governata da leggi meccaniche e inesorabili.



"La mia filosofia fa rea d'ogni cosa la natura, e discolpando gli uomini totalmente, rivolge l'odio, o se non altro il lamento, a principio più alto, all'origine vera de' mali de' viventi."
Lo Zibaldone, Leopardi


CASPAR DAVID FRIEDRICH,
VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA 

per approfondire la poetica dell'autore:

martedì 26 maggio 2020

L'UTOPIA DI ORWELL E LA POTENZA DEL TOTALITARISMO - STEP #19


GEORGE ORWELL
George Orwell, scrittore e giornalista britannico, già negli anni Cinquanta in una delle sue opere più celebri intitolata "1984" descrisse una realtà utopica o, ancor meglio, distopica, dove la fragilità degli Stati, la dittatura sempre alle porte e il controllo degli individui in ogni azione sono paure costantemente presenti .
In particolare, nel romanzo presenta un evidente critica al regime totalitario celata sotto la narrazione di una realtà futura cupa fatta di oppressione e morte dell'individualità nelle sue sfaccettature .

L'autore da vita a un mondo diviso in tre macro-nazioni che si contendono un territorio, immaginando una Terza Guerra Mondiale, alla fine della quale a capo delle nazioni vi è "Big Brother": nessuno sa chi sia o che fisionomia abbia, ma lui vede e conosce tutti. Tutti i cittadini sono sottoposti a un continuo controllo sulle azioni e sui pensieri: dovunque sono disseminate telecamere e microfoni finalizzati a individuare ogni minima forma di dissenso nelle espressioni o nelle parole, mentre manifesti e schermi mostrano l’immagine baffuta del “Big Brother”, il volto del partito, i cui occhi sembrano seguire ognuno con il monito «BIG BROTHER IS WATCHING YOU»
MANIFESTO DI BIG BROTHER
"1984" non è, quindi, fantascienza, ma è denuncia. È il sasso lanciato da chi ha vissuto l’orrore dei regimi totalitari. Con 1984 Orwell ha lasciato ai posteri immagini di un futuro cupo, ma anche un messaggio di speranza: la letteratura e la cultura sono davvero l’unica utopia possibile ed è solo scrivendo, leggendo e pensando che il “suo” 1984 non si avvererà mai.

lunedì 25 maggio 2020

NIETZSCHE E LA VOLONTA' DI POTENZA - STEP #18

Uno dei contributi concettuali maggiormente significativo e rivoluzionario del secolo scorso lo rappresenta senz’altro la ‘volontà di potenza’ espressa da Friedrich Nietzsche, filosofo tedesco di fine Ottocento. Questo, insieme a quello di Oltreuomo e di eterno ritorno, è un tema caratteristico della sua filosofia.
FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE
La volontà di potenza (Der wille zur machtpuò essere descritta come una sorta di impulso volitivo ovvero moto interiore della volontà che si cerca, si insegue, si brama senza sosta, in un sempiterno divenire creativo e distruttivo diretto a trascendere sé stessa. Essa è il senso dell'essere, la vita intesa come forza espansiva e autosuperantesi. Pertanto la molla della vita non è la ricerca del piacere o lo spirito di sopravvivenza, ma la spinta all'autoaffermazione e all'autopotenziamento.
La volontà di potenza è movente e sentimento proprio, secondo il pensatore tedesco, della sola classe dominante, nonché ovviamente incarnata dall' Oltreuomo, che è 'oltre' non solo perchè supera l'uomo del passato ma perchè la sua essenza è libertà creativa, continua autocreazione della vita. Esso è infatti capace di soppiantare l’imperativo ‘io devo’ e sostituirlo con il potente e puro ‘io voglio’.


“Questo mondo è la volontà di potenza − e nient'altro. E anche voi siete questa volontà di potenza − e nient'altro.”
                                                                                                   FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE


approfondimento sul tema:


mercoledì 20 maggio 2020

L'ABC DELLA POTENZA - STEP #17

A. azione
B. base
C. convergenza
D. divinità
E. energia
F. fisica
G. guerra
H. horsepower
I. impeto
L. lavoro
M. motore
N. natura
O. operazione matematica
P. potere
Q. quadro
R. resistenza
S. stato
T. tempesta
U. Übermensch (superuomo)
V. volontà
Z. zar

lunedì 18 maggio 2020

WILLIAM BLAKE: UN TESTIMONIAL DELLA POTENZA DEL MONDO - STEP #16


William Blake (Londra 1757-1827) fu un profeta,poeta, pittore e incisore. La sua fu un’arte complessa, frutto del clima culturale del proprio tempo, in cui si intrecciavano il mito classicista settecentesco e i fermenti protoromantici: un insieme di suggestioni che nascono dal suo visionario universo arricchito da letture religiose, filosofiche e mistiche che lo profumano di fascino e mistero.
All'interno del suo testo intitolato "Il primo libro di Urizen"(1794), Blake raffigura e descrive il tirannico demone Urizen. Nella complessa mitologia di William Blake, Urizen viene raffigurato come un uomo vecchio e barbuto alle volte accompagnato da strumenti da architetto, presi in prestito dal simbolismo massonico che si riferisce a Dio come il "Grande Architetto dell'Universo" che crea e dirige il mondo. Esso è l’incarnazione della figura filosofica del demiurgo ma anche di Yahweh, Dio del Vecchio Testamento, colui che crea la materia imprigionandovi al suo interno l’anima e la scintilla divina. Egli impegnato negli “enormi travagli” impone la sua “ratio dei cinque sensi” sulla vita ribelle. Urizen simboleggia quindi la ragione intesa come astratta speculazione normativa. Di per sé non è male, ma diventa una forza distruttiva nella misura in cui pretende di esercitare un dominio assoluto sull’uomo.E’ dalla riconciliazione di Urizen con Los (spirito profetico) e con Luvah (la passione) che l’uomo eterno, sconfitto, può risorgere.

WILLIAM BLAKE, THE ANCIENT OF DAYS
Ciò si può riscontrare nell'opera "The Ancient of Days" . Nel mirabile dipinto di William Blake, viene rappresentato l’atto della Creazione, il momento in cui Urizen, traccia un cerchio sull’abisso con il compasso. Dio è numero e legge, e trascendenza di geometrie sacrali, non il simulacro sbiadito di una religione mistificatrice, ma pura essenza di infinite visioni occultate al profano e ben visibili a colui che ha trasceso la passione senza estinguerla, dominato il suo essere, ma non rinnegato la materia. L’Antico Sole che irraggia sulla semenza feconda e gravida di simboli è il guardiano misterico, il vero Dio che da sempre emana potenza ed energia vitale.





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venerdì 15 maggio 2020

L'INQUINAMENTO E L'ESAURIMENTO DELLE RISORSE: I LIMITI DELLO SVILUPPO - STEP #15

Analizzando i limiti dello sviluppo della potenza intesa come potenza meccanica e quindi legata al mondo delle macchine nel loro senso più ampio,  emerge come queste criticità siano legate a due aspetti fondamentali analizzati anche ne " I limiti dello sviluppo" , commissionato al MIT dal Club di Roma e pubblicato nel 1972.
In particolare, come affermato nella citazione :

"Ci saranno sempre dei limiti dello sviluppo. Possono essere auto-imposti, ma se non lo sono, saranno imposti dal sistema. Nessuna entità fisica può crescere per sempre. Se i manager delle aziende, i governi, gli esseri umani non scelgono, e non si impongono i propri limiti, per contenere lo sviluppo all’interno delle capacità dell’ambiente, allora sarà l’ambiente a scegliere di far valere i limiti."


(“Thinking in Systems: a Primer “, Donella H. Meadows)


lo sviluppo del mondo della meccanica se non conoscerà limiti auto-imposti, come tutti gli altri ambiti,  dovrà scontrarsi con aspetti limitanti naturali ovvero:

LOCOMOTIVA A VAPORE

-Crisi delle risorse non rinnovabili

Come spiegato nel testo citato, ci si aspetta una crisi delle risorse non rinnovabili caratterizzata dalla scarsità e sempre più difficile accessibilità a combustibili come petrolio, carbone
, gas naturale, combustibile nucleare, a giacimenti d'acque fossili e a minerali.Ciò ne comporterà un costo sempre crescente.
-Crisi da inquinamento
L'inquinamento prodotto con il passare del tempo avrebbe conseguenze negative sia dirette (sulla salute umana) sia indirette, queste ultime soprattutto per la diminuzione della fertilità del suolo (causata, ad es., da accumulo di metalli pesanti o sostanze chimiche di sintesi a lunga persistenza, acidificazione delle piogge, alterazioni climatiche, assottigliamento dello strato di ozono).

Lo sviluppo del mondo della meccanica e quindi, dell'utilizzo delle macchine conoscerà dei limiti naturali se non verrà regolato dall'uomo. 
MACCHINA A IDROGENO
In particolare le due crisi previste sono legate all'esaurimento delle risorse non rinnovabili usate come combustibili e all'inquinamento. Probabilmente ciò potrà essere evitato sviluppando sistemi meno impattanti sull'ambiente e utilizzando altre forme di energia rinnovabili come, al giorno d'oggi, si sta iniziando a pensare di fare.

giovedì 7 maggio 2020

LE STRAGI DI CAPACI E DI VIA D'AMELIO: LA POTENZA DEL TRITOLO - STEP #14


STRAGE DI CAPACI
Il giorno 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci il giudice Giovanni Falcone fu vittima di un attentato. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell'autostrada A29, alle ore 17:57, mentre vi transitava sopra il corteo della scorta con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti di Polizia, sistemati in tre Fiat Croma blindate. Oltre cinquanta metri di careggiata, nei due sensi di marcia, furono divelti. Il tragico bilancio della strage fu di cinque vittime: oltre al giudice Falcone,sua moglie e tre poliziotti della scorta persero la vita.
Neppure due mesi erano passati dall'agguato al giudice Falcone a Capaci che la furia della guerra dichiarata dalla mafia allo Stato deflagra nuovamente alle 16:58 del 19 Luglio 1992 a Palermo, in via Mariano D'Amelio.
STRAGE DI VIA D'AMELIO
Paolo Borsellino, il giudice antimafia, si era recato in visita alla madre quando nel breve tratto tra le auto della scorta ed il portone una vecchia Fiat 126 imbottita di esplosivo, innescata a distanza, toglieva la vita al giudice palermitano e alla sua scorta. Soltanto uno tra gli agenti riuscì a sopravvivere alla micidiale esplosione che dilaniò i corpi e devastò un'ampia area circostante lungo via D'Amelio.


Fu così che vennero eliminati due giudici simbolo dell'antimafia. Uccisi uno dopo l'altro, in meno di 60 giorni

GIOVANNI FALCONE (A SINISTRA) E
PAOLO BORSELLINO (A DESTRA)